Friday, May 26, 2006

COME RECICLARE I TELEFONI CELLULARI

È cambiato il modello di cellulare e non sai cosa farne del vecchio? Un’iniziativa dei produttori spagnoli di elettronica vi da’ la soluzione. Hanno attivato un progetto sperimentale di raccolta di questi telefoni per utilizzare e riciclare le loro componenti. Di Carmen Alfonso. Fotografia di Laurence Dutton.
Negli ultimi anni il numero di utenti e di terminali di telefoni cellulari ha avuto un aumento esorbitante e senza precedenti nel mondo delle telecomunicazioni, arrivando a soppiantare il numero di terminali del classico telefono fisso. Però, se quest’ultimo permane nelle case per decenni ed è sostituito solo in caso di deterioramento o avaria, il mondo dei cellulari si è trasformato nel grande negozio dell’usa e getta. Un modello con più funzioni, più piccolo o di un colore più attraente sono alcune delle ragioni di cui si serve il consumatore per comprare un nuovo modello di cellulare, ciò senza tener conto che nella maggior parte delle occasioni è più conveniente comprare un telefono nuovo che aggiustare il guasto, ciò dovuto alle offerte che lanciano gli operatori telefonici.
Questa situazione ha un effetto immediato sull’ambiente e la causa è la grande quantità di residui di cellulari generati che, secondo l’Associazione Multisettoriale di Imprese Spagnole di Elettronica ( Asimelec), è aumentato lo scorso anno 2000 a 770.000 chili approssimatamene nel territorio nazionale, valore che, prevedono, aumenterà di più del 200% quest’anno e di più di quattro volte nell’anno 2002.
Dovuto alla necessità di trovare una soluzione urgente alla generazione di questo tipo di residui, e dovuto al fatto che la maggioranza delle sue componenti è recuperabile e riciclabile, Asimelec, insieme ad alcune fabbriche produttrici di cellulari e in collaborazione con la Comunità di Madrid, ha avviato un progetto sperimentale di raccolta di cellulari in questa comunità autonoma , dove si genera il 13% dei residui di telefonia mobile del totale nazionale, ciò la rende la comunità che più contribuisce alla produzione del detto residuo,con più di 600 componenti obsolete lo scorso anno.
Questo nuovo sistema di raccolta selettiva di telefoni cellulari con la sua divertente mascotte, il TRAGAMOVIL (ingoia cellulare), resterà attiva fino alla metà di aprile in 60 punti di raccolta - principalmente negozi di vendita al minuto e nei punti di assistenza propri dei produttori – sparsi nei diversi distretti del comune di Madrid e in alcuni paesi della comunità. In questo periodo di tempo si pretende raccogliere il 25% del totale dei residui dei telefoni cellulari generati nella Comunità di Madrid e si suppone accumulare tra quattro, cinque anni tonnellate di residui. Già dal primo mese di inizio di questa iniziativa si sono raccolti, secondo José Pérez Garcia,direttore generale di Asimelec ( telefono 914 17 08 90), approssimativamente, una tonnellata di residui, ovvero un totale di 4500 telefoni.
In più, con questo progetto sperimentale, pioniero in Europa si cerca di dare risposta alla legge dei Residui del 1998 e al successivo sviluppo di norme specifiche per i diversi tipi di residui, tra queste quella delle telecomunicazioni, che, si prevede, entri in vigore nei prossimi due anni. Allo stesso modo, prossimamente, entrerà in vigore una direttiva comunitaria sugli equipaggiamenti elettronici, nella quale si insisterà sulla generazione di residui di telefoni cellulari e del loro successivo riciclo. Se questa iniziativa avrà successo, si instaurerà progressivamente nel resto della Spagna.
Una volta terminata la campagna i telefoni raccolti verranno inviati al piano di trattamento dell’ Indumental Recycling, a Bilbao, per essere smontati e riciclati. Per quanto riguarda le batterie, vengono separate e classificate per la loro successiva consegna a un gestore autorizzato di residui pericolosi. I display a cristalli liquidi vengono ritirati manualmente e, le frazioni metalliche e i metalli preziosi contenuti nei cellulari vengono recuperati attraverso un processo fisico di triturazione. Gli elementi ottenuti dal processo di riciclaggio sono utilizzati come materia prima per l’industria elettrica ed elettronica, con il conseguente risparmio di risorse naturali.

TERMINALI: carcassa, displays, schede di memoria, componenti elettriche.
BATTERIE: di niquel-cadmio, niquel-metallo idruro e al litio.
ACCESSORI: caricabatteria/trasformatore, tastiera, antenna e altro.

Numero di utenti di cellulari in Spagna: 20 milioni
Numero di unità vendute nell’anno 2000: 17 milioni
Numero di cellulari in uso: 20 milioni
Numero di cellulari in disuso in Spagna: approssimativamente 3 milioni
Chili di residui di cellulari in Spagna: 770.000 chili


Thursday, May 25, 2006

UN ANNO PER LE MONTAGNE

Rappresentano la quinta parte dei continenti e in cui vivono 600 milioni di persone. Ma il cambiamento climatico, la contaminazione, la sovrappopolazione e le guerre stanno mettendo in pericolo i suoi sistemi. Per focalizzarsi su questo problema l’anno 2002 è stato proclamato Anno Internazionale delle montagne. Di Carmen Alfonso.
Le regioni montuose occupano all’incirca il 20% dei continenti, accolgono circa 600 milioni di persone, circa il 10% della popolazione globale e forniscono più del 50% dell’acqua che utilizziamo,per questo sono state denominate “gli acquiferi del mondo”, ed ospitano una grande biodiversità.
Però è anche sulle alte cime che oggi si sviluppano la maggior parte dei conflitti armati. A questo bisogna aggiungere, secondo un’informazione delle Nazioni Unite, altri fattori che minacciano gli ecosistemi della montagna come il cambiamento climatico, la contaminazione e lo sviluppo demografico. Di fronte a questa situazione le montagne lanciano una richiesta d’aiuto.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2002 Anno Internazionale delle Montagne con l’obiettivo di sensibilizzare la coscienza sulla protezione degli ecosistemi di montagna e migliorare la qualità di vita di chi vi abita. La FAO, organismo direttivo di quest’anno, ha sollecitato i vari governi a creare comitati nazionali che coordinino attività per celebrare l’evento.
Il Comitato Spagnolo è ascritto al Ministero dell’ambiente e la plenum del comitato è composta dalla segretaria generale dell’ Agricoltura, dai consiglieri dell’Ambiente di ciascuna delle comunità autonome spagnole, la Direzione Generale della Conservazione della natura e dall’Organismo Autonomo Parchi Nazionali. Tra le attività che si stanno realizzando emergono quelle destinate ad alimentare l’informazione e a rendere cosciente la popolazione dell’importanza nel conservare questi ecosistemi unici. Anche i circoli alpini e di montagna hanno programmato differenti attività per festeggiare l’evento.
In Spagna abbiamo importanti e magnifiche rappresentazioni degli ecosistemi di montagna , tra i quali spiccano:
El Mulhacén. Questa cima è la seconda più alta della Spagna e la prima della penisola Iberica. Si eleva a 3.482 metri sopra il livello del mare e appartiene al massiccio della Sierra Nevada (Granada). In questa sierra, insieme con il Mulhacén, si innalzano più di 20 cime con più di 3.000 metri di altezza, come il caso della cima di Veleta di 3.396 metri. Nella zona spiccano i pascoli alpini, la roccia spoglia, i campi e i boschi di querce e di pini silvestre. In quanto alla fauna , è famosa, soprattutto, per la capra selvatica, l’aquila reale, il caimano e l’astore.
Cime d’Europa. Catena montuosa situata nella cordigliera cantabrica. In questa si collocano 3 massicci diversi: il massiccio orientale, dove si innalzano due importanti montagne, Morra di Lechugales (2.438) e la cima Cortés (2.371m); il massiccio centrale, nel quale si innalza la cima Urriello o Naranjo di Bulnes con 2.519 metri. E, in ultimo, il massiccio occidentale con il Monte Santo di Castiglia (2.596m) e Torre Bermela con 2393 metri. Tra gli ecosistemi rappresentati si distinguono le montagne con resti di geomorfologia glaciale e fiumi di alta montagna. L’orso bruno, il lupo, il camoscio, l’avvoltoio, l’aquila reale e il gallo cedrone sono alcune delle specie presenti in queste montagne . Per quanto riguarda la flora si distinguono i boschi di faggio, quercia e rovere.
Sierra di Guadarrama. Costituisce una delle parti più importanti del Sistema Centrale, cordigliera divisoria delle acque di due dei fiumi più importanti della Spagna : il Duero e il Tajo. La cima più alta di questa sierra è Peñalara (4.230m) situata nella cordigliera che separa le province di Madrid e di Segovia , e con un impressionante circo e resti di antichi ghiacciai. In vegetazione si distingue la quercia, il cerro, il pino silvestre e, nelle cime più alte, i cespugli. Per quanto riguarda la fauna, in Guadarrama, abita la quarta colonia mondiale di avvoltoi neri con quasi 100 coppie, popolazioni di aquile imperiali, desman dei Pirenei, caprioli e cinghiali.
Pirenei. Questa grande catena montuosa fa da frontiera tra Francia e Spagna. Si dividono in zona occidentale, dal golfo di Vizcaya fino al passo di Somport (1640m), è la parte meno elevata di questa catena e qui si unisce con la cordigliera cantabrica; Pirenei centrali, che si estendono al Col della Perche, e comprende le cime più alte del sistema, con l’Aneto (3.404m), la cima più alta; Posets o Llardana (3.371m), Monte Perdido (3.355m) o la Madaleta (3.308m). E i Pirenei orientali, che si estendono fino al mar Mediterraneo e in cui si contano tra i 2.135 e i 2.745 metri di altitudine. Il castorino, l’avvoltoio degli agnelli, l’aquila reale, il gallo cedrone e la salamandra pirenaica sono alcune delle specie che popolano queste montagne dove vivono tra faggi, abeti, pini e betulle.

LE MONTAGNE DEI PARCHI NAZIONALI
In sei dei tredici parchi nazionali che si trovano in Spagna, esistono importanti rappresentazioni di alte montagne:
· Parco nazionale di Aigüestortes e Estany Sant Maurici. situato in Lérida e con 14.119 ettari. Qui si innalza la cima Camaloformo, con 3.033 metri di altezza.
· Parco nazionale della Caldera di Taburiente. Il Roque dei Muchachos con 2.426 metri si innalza in questo parco situato nell’isola della Palma di 4.690 ettari.
· Parco nazionale di Ordesa e Monte Perdido. In questo parco, il più antico, situato a Húesca e con 15.608 ettari , l’altezza più elevata corrisponde al Monte Perdido (3.355m).
· Parco nazionale di Cime d’Europa. Diviso tra Austria Cantabria e Lione, ha un’estensione di 64.660 ettari e la cima più alta è Torre Cerredo con 2.648 metri.
· Parco nazionale della Sierra Nevada situato a Granada e Almeria, nei suoi 86.208 ettari innalza il letto della penisola Iberica, il monte Mulhacen con 3.482 metri.
· Parco nazionale del Teide. Questo parco nazionale, situato a Santa Cruz di Tenerife e con 18.990 ettari, è la culla del monte di Teide che con i suoi 3.718 metri è il più alto della Spagna.

LA CIMA DI TEIDE
È la cima più alta della Spagna con 3.718 metri di altezza. Ritratta di una montagna vulcanica e il suo cono superiore è situato all’estremo nord di una grande fossa di 19 chilometri di diametro. Durante l’inverno ci sono grandi nevicate e la cima resta ricoperta per molto tempo. La flora più caratteristica della zona è costituita dalla ginestra del Teide, la violetta del Teide, la violacciocca gialla e la margherita del Teide. In quanto alla fauna, si distinguono importanti esemplari di insetti. Tra gli uccelli che sorvolano il monte si possono osservare i fringuelli azzurri.

Sunday, May 14, 2006

PICCOLA LETTERA

PICCOLA LETTERA (BAMBINI)

Il mondo editoriale ha scoperto un nuovo pubblico: i ragazzi. Lo straordinario successo di tre produzioni letterarie – l’ inglese “Harry Potter” ( il 9 marzo uscirà l’attesissimo quarto libro dopo aver venduto 80 milioni di copie nel mondo) e le spagnole “ Le tre gemelle” (audiovisivo emesso in 137 paesi) e “Manolito Gafotas” (1.500 libri venduti)- ha dato vita ad un nuovo concetto: il ‘best seller’ per l’infanzia. Si riaccende la speranza che i ragazzi leggano per piacere. Questi sono i personaggi e le autrici (sono donne) che riescono nell’impresa di competere con la valanga giapponese dei Pokemon.

EL MONASTERIO traducción

EL MONASTERIO
Pizza típica en el centro de la ciudad

Según la leyenda, durante la revuelta de los viterbeses contra Federico, un monje que estaba de paso se quedó ayudando los rebeldes. El monje racionó las provisiones de harina de las que conseguia hacer un amasijo prodigioso y grandes bollos. Este cuento fué transmitido en los siglos como una fábula, pero un joven que hacia la pizza la estudió por mucho tiempo hasta que halló la dosis justa de los ingredientes, volviendo a proponer una pizza fina con un sabor inigualable, servida en dos platos. Ya que el antigua receta proviene de un monasterio, decidió llamar su local “El monasterio".

EL MONASTERIO